Sotto le rocce




Autore: Michela Piaia
Editore:Biblioteca dell’immagine
Pagine: 181
Anno: Settembre 2014
Prezzo: € 14,00



 

Sotto le rocce

 

La casa editrice Biblioteca dell’immagine ha prodotto un altro piccolo gioiello, un nuova storia, ancora di una giovane scrittrice agordina, e inevitabilmente e per fortuna ancora una storia legata strettamente alla montagna. Michela Piaia che ha già pubblicato "Racconti di una terra incantata", ha la sensibilità, la delicatezza e la capacità di raccontare della montagna e degli uomini che la vivono proprie di chi, conoscendola perché originaria della montagna del bellunese ma lontana da essa per scelta di vita, ne sente il richiamo, la nostalgia, il sentimento originale . Ed è da questi sentimenti e affetti, dalle capacità di raccontarli attraverso le figure che popolano i 14 racconti del libro, che nasce Sotto le Rocce; entrando dentro le storie che Michela ci racconta, un misto di fantasie e di luoghi ed episodi reali che popolano i suoi ricordi e che si incollano perfettamente ai “duri” che sono rimasti, ci ritroviamo spesso nudi di fronte alla nostra superficialità di disattenti frequentatori della montagna. Nell’immaginario collettivo, ancora di più nella nostra visione di appassionati, le montagne sono rappresentate dalle creste rocciose, da guglie e cime, dai canali scolpiti dalle acque e popolati da autentiche sculture vegetali, non che dai fitti boschi di altissimi abeti e larici per chi frequenta il nord e dagli intricati boschi di faggi per chi vive di Appennino. E siamo trasportati e rapiti dai paesini in pietra, dispersi nelle valli, dalle strette viuzze che si perdono nelle casette ancora più minute, dai profumi di zuppe e cucine antiche o dagli acri odore di fuliggine, quando, durante le nostre escursioni, ci accostiamo a questo mondo immaginario che molto spesso sconfina nell’ideale. Raramente riusciamo a farci distrarre da questa nostra visione “turistica”, raramente riusciamo a scorgere l’aspetto meno poetico, ma non per questo meno affascinante, di ciò che è la durezza che la montagna offre a chi non la vive per diletto. Diventano icone i personaggi di questo libro come Augusto che se la prende con i forestieri, con quelli che sanno tutto della sue montagne solo perché ci si sono fuggevolmente avvicinati , riusciamo a sentire la delusione di Arsilio, l’autista che non serve più, viviamo la triste solitaria passione del giovane pastore che ha resistito nonostante tutto, ci opprime l’inutilità dei vecchi sopravvissuti le cui antiche saggezze non servono più ad alcuno, diventano poesie le storie contrastate negli affetti dei tanti, Giovanni, Anna, Lino, Ulisse che hanno dovuto abbandonarle per tentare la fortuna in altri continenti o nelle metropoli lontane. Le montagne immutabili ai nostri occhi sono invece un mondo in evoluzione, quante volte ci siamo soffermati su questo pur banale concetto? E si portano dietro, anzi sarebbe meglio dire sopra, le proprie genti, le storie povere di sopravvivenza e di amore. Michela Piaia ci racconta le “sue” montagne del bellunese e la “sua” gente bellunese , entra nei personaggi, li denuda nei sentimenti e nella dignità ; ci permette di entrare in punta di piedi, senza scarponi questa volta, in quel mondo che impudentemente e immodestamente crediamo nostro e che troppe volte facciamo sfacciatamente nostro, senza farci per questo sentire indesiderati. Sotto le rocce è un inno a tutto quel patrimonio che sta sotto le vette, sotto i maestosi abeti, sotto le agognate mete alpinistiche, è un inno agli uomini che l’hanno vissuta, modellata, abbondonata e poi ripretesa, un inno alla grande dignità dell’uomo montanaro. Forse Michela ci sta dicendo di alzare meno lo sguardo verso le vette e destinarlo un po’ più spesso verso il basso, a chi della montagna è la sua anima, l’uomo.

 

 

 

 

 


Scritto da: Doriano Rasicci


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